Pace e sicurezza
Testi: 1 Tessalonicesi 5: 1-11
La lettera di Paolo ai Tessalonicesi evidenzia due aspetti che sono sempre stati al centro della speranza cristiana, ma che di tempo in tempo ricevono più o meno attenzione da parte del popolo dei credenti, a seconda dello “spirito del mondo” che soffia in quel frangente.
Ci sono, e ci sono stati, momenti storici nei quali “il ritorno del Signore” è stato sentito dai credenti come una necessità impellente, altri nei quali, purtroppo, questo desiderio si è affievolito, perché le prospettive offerte dal mondo sembrano molto allettanti, al punto di non desiderare più tanto il ritorno del Signore.
Il primo messaggio che questa lettera ci vuole dare, come credenti di ogni epoca, è che il giorno del Signore arriverà del tutto inatteso e inaspettato, almeno da parte del mondo, ossia dei non credenti.
Il secondo messaggio è che i credenti, ovvero i figli di Dio, durante tutta la loro vita, operano e devono operare alla luce del sole, ossia senza vergognarsi della Parola e senza lasciarsi trascinare dalle lusinghe del Mondo, qualsiasi offerta o minaccia il suo Principe faccia loro (a seconda della strategia che il diavolo applica di volta in volta per traviare gli uomini di un tempo e di un luogo).
Perché il Signore ha scelto di venire all’improvviso, appunto senza preavviso? La risposta che possiamo dare è che non ci dobbiamo “preparare” per l’occasione al suo ritorno, perché dobbiamo essere “sempre preparati” (un po' come a scuola, dove si deve studiare non in vista dell’interrogazione ma per acquisire le necessarie conoscenze). Chi vive in armonia col Signore è sempre pronto ad incontrarsi con Lui; anzi desidera ardentemente che il Signore ritorni. Questo è lo stato d’animo dei “veri credenti”, ma cosa dire degli altri? Degli pseudo-credenti, che sono se possibile persino peggiori degli stessi non credenti? Gesù usa un efficace esempio per identificare questa categoria: “Ma se quel servo dice in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire"; e comincia a battere i servi e le serve, a mangiare, bere e ubriacarsi” (Lu 12:45). Per questi davvero il giorno del Signore verrà come viene un ladro di notte, ossia del tutto inatteso, e quindi saranno colti impreparati.
Eppure, il Signore ha lasciato a tutti dei precisi segni dai quali è possibile discernere, se non il giorno e l’ora (conosciuti solo dal Padre), di sicuro i tempi del ritorno del Signore. Alcuni di questi segni sono molto chiari per chi li vuole vedere, e quindi vuole sinceramente conformarsi alla volontà di Dio.
“Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta”. In quale epoca si è avverata questa profezia? Certo nell’epoca presente le parole “pace e sicurezza” sono sulla bocca di molti, a cominciare dai politici che governano le nazioni ai capi delle grandi organizzazioni internazionali, per finire ai capi delle grandi religioni, che non fanno altro che “parlare e invocare la pace”, anziché invocare e pregare per il ritorno del Signore…
Non è strano che proprio coloro che più dovrebbero gioire per il ritorno di Cristo siano invece così coinvolti nella ricerca della pace del mondo, in accordo con i capi del mondo?
Di cosa dobbiamo aver paura? Chi vive col Signore non ha timore alcuno, ma solo gioia e speranza in vista del ritorno del Signore: “Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui”, ci dice ancora l’Apostolo Paolo.
Quelli che hanno da temere dal ritorno del Signore sono, infatti, solo coloro che vivono nelle tenebre del mondo e che per questo, davvero rischiano di essere sorpresi dal giorno del Signore che viene come un ladro nella notte, allo stesso modo in cui il servo malvagio che ormai non teme più il ritorno del Signore, non vi crede più e quindi vive non più secondo la Parola di Dio, ma secondo i desideri del Mondo.
Noi sappiamo che il Principe di questo Mondo è già stato giudicato e condannato dalla croce di Cristo; per lui non ci sono più speranze di salvezza, e può solo ritardare il momento dell’esecuzione della sua condanna, facendo in modo che gli uomini si allontanino dalla Parola di Dio e che il numero degli Eletti si completi il più tardi possibile, e quindi, per ottenere ciò, usa tutti i mezzi in suo possesso per sviare l’umanità da Dio, facendo loro credere che il Mondo, di cui lui è capo, sia il posto ideale ove vivere qui ed ora, e non il futuro Regno celeste, facendo quindi desiderare agli uomini questo mondo, piuttosto che la vita dopo la risurrezione. Ecco che per questo scatena i suoi discepoli (quelli delle tenebre) per far credere agli uomini che assicurare la pace a questo mondo sia possibile, che si possa porre fine alle guerre che l’hanno insanguinato (fomentate proprio dall’azione del Male), e che l’umanità possa raggiungere la pace e la sicurezza già qui ed ora. Coì avviene che molti uomini e donne del nostro tempo, affascinati da questa allettante prospettiva, si sono lasciati convincere da quello che non è se non l’ennesimo inganno del Male. Noi, però, sappiamo dal versetto di oggi, che la pace e la sicurezza sono prerogative esclusive di Dio e che più gli uomini crederanno di essere vicini alla meta, più un'improvvisa rovina li colpirà. Però i credenti che hanno riposto la propria vita nelle mani del Signore, sono al sicuro in Lui, e possono stare tranquilli.
Se ancora non l’abbiamo fatto, oggi stesso invochiamo la grazia e il perdono del Signore; affidiamoci a Lui con fiducia, perché il Padre ci rivolge ancora un invito amorevole: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione” (Ebrei 3:15). AMEN