Preoccupazioni di oggi e di domani

Testi: Matteo 6:25-34: 1 Pietro 5:6-7

 

Troppo spesso noi guardiamo al domani con preoccupazione, quando le nubi che si addensano al nostro orizzonte ci tolgono la tranquillità che fino ad oggi ci eravamo con tanta fatica costruiti attorno a noi, alla nostra vita. Basta un accadimento imprevisto e funesto per metterci in stato di agitazione, e se poi quello che si prospetta è terribile, addio; la nostra tranquillità e la nostra sicurezza sono definitivamente tramontate! Basta davvero poco per far cadere l’uomo in preda alla preoccupazione o addirittura alla disperazione, eppure basta altrettanto poco per trovare la soluzione a tutti i nostri problemi, se solo siamo disposti a rinunciare ad un poco del nostro orgoglio e al nostro ego per chiedere aiuto a Dio, come ci suggerisce di fare l’Apostolo Pietro: “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo; gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi”.

Purtroppo l’orgoglio e l’ego umano sono gli ostacoli più difficili da superare, quelli che più di ogni altro, impediscono alla maggioranza degli uomini di avere fede nel Signore, poiché avere fede nel Signore, significa in buona sostanza accettarlo come proprio Signore e Salvatore, e quindi osservare la sua Parola, ma soprattutto significa mettersi completamente nelle sue mani, rinunciando per sempre a continuare sul cammino della ribellione iniziato da Adamo, o se vogliamo ancora, significa rinunciare al nostro personale giudizio (che pure abbiamo, avendo “rubato a Dio” la conoscenza del bene e del male) per accettare incondizionatamente il giudizio di Dio nella nostra vita.

Facile da dirsi, ma non facile a farsi; così ecco che le preoccupazioni rimangono, perché da solo l’uomo non può liberarsi da esse, ma solo vivere schiavo di esse.

Ben diversa prospettiva invece è di coloro che accettano il Signore come loro personale Salvatore, perché da quel momento ricevono tutte le benedizioni promesse nella Scrittura: “Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete…Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più”.

Nel nostro tempo, purtroppo, sono sempre meno le persone che si mettono nelle mani di Dio; non importa se lo fanno perché ritengono di non averne più bisogno, grazie alle scoperte medico/scientifiche che hanno permesso di curare molte malattie, un tempo mortali, e quindi di rimandare la morte, o perché pensano che ormai l’uomo sia diventato “illuminato” a tal punto di ripudiare la guerra e di aver così superato le molte atrocità del passato, fino a dare un volto nuovo alla società in cui viviamo. Tutte queste “conquiste” non servono in verità a toglierci le preoccupazioni, e lo possiamo ben vedere in un periodo come questo, dove basta un piccolo virus che si espande a macchia d’olio, per gettare nel panico interi paesi e le relative popolazioni!

L’uomo senza l’aiuto di Dio non può fare nulla; non potrà mai eliminare le preoccupazioni che lo attanagliano giorno dopo giorno, semplicemente perché lo spettro della morte è sempre dietro l’angolo di ogni uomo, e per quanto la sua vita sia lunga e felice, alla fine dovrà sempre fare i conti con la morte, e senza il Signore non c’è altra speranza, non c’è la promessa di risurrezione e vita eterna che solo il Signore può dare.

Allora perché affannarsi tanto per le piccole cose di ogni giorno se poi la vita che conta veramente, quella eterna, è solo opera di Dio? A che vale correre tanto per raggiungere (da soli) un traguardo che nessuno potrà mai superare senza l’aiuto di Dio?

Il Signore ce lo dichiara apertamente con le sue parole: ogni nostra ansia o preoccupazione per il domani è inutile e facilmente eliminabile se solo accettiamo di metterci nelle sue mani amorevoli.

La preoccupazione del domani non esiste se noi viviamo l'oggi con Dio, perché Lui si prende cura non solo del dopodomani (dopo la risurrezione) ma anche del nostro domani, ossia i giorni che dobbiamo ancora passare su questa terra; non aspettiamo di andare incontro ai fallimenti dell’oggi per accostarci al Signore, ma accogliamolo subito, mettiamoci subito nelle sue amorevoli mani. Impariamo ad affidare noi stessi, insieme alle nostre preoccupazioni, al Signore, realizzeremo che sarà Lui stesso a caricarsi di esse e a portarle per noi, così che il nostro oggi e il nostro domani saranno al sicuro, alla luce della sua eterna benedizione. AMEN