Quando non sai cosa fare
E' possibile ascoltare la meditazione direttamente da questi link:
Testo: 2 Cronache 20:5-12
Il testo di oggi ci narra la storia di re Giosafat, posto di fronte ad una situazione apparentemente drammatica, poiché Israele era minacciato dai regni vicini di Ammon, Moab e Seir, che si erano alleati per muovergli guerra. Giosafat sa che Israele con le sole sue forze non è militarmente in grado di respingere la coalizione nemica e allora fa esattamente ciò che un re d’Israele deve fare: cercare il Signore!
Giosafat presenta al Signore tutte le sue ragioni, ma lo fa secondo la volontà di Dio stesso. Si presenta alla casa del Signore e quindi davanti a Lui: “poiché il tuo nome è in questa casa; a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai”, rivendicando la giustezza della sua richiesta, infatti, Giosafat ricorda davanti a Dio che i popoli che ora gli muovono guerra sono proprio quelli: “nelle terre dei quali non permettesti a Israele di entrare quando veniva dal paese d'Egitto - ed egli li lasciò da parte e non li distrusse - eccoli che ora ci ricompensano, venendo a scacciarci dall'eredità di cui ci hai dato il possesso”.
Forte della sua ragione, ma ben cosciente della sua poca forza, re Giosafat invoca l’intervento di Dio: “Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!”
Ora cari fratelli in Cristo, quante volte accade anche a noi di trovarci in una situazione critica nella quale non sappiamo cosa fare e quindi non sappiamo come uscirne?
Sono sicuro che una situazione simile è assai comune nella vita di tutti noi; quello che però forse non è altrettanto comune è la soluzione che noi adottiamo, ossia: facciamo come re Giosafat e invochiamo il Signore mettendoci nelle sue mani, oppure invero cerchiamo di fare da soli, con le nostre sole deboli forze?
Il nostro ego ci spinge spesso, troppo spesso, a voler dimostrare di essere capaci di gestire tutte le situazioni che ci si presentano; alcune delle quali riusciamo di fatto a gestirle, ma altre vanno oltre le nostre forze, e senza l’aiuto di Dio non avremmo una felice conclusione.
Se però vogliamo davvero l’aiuto di Dio, dobbiamo prima riconoscere, come fece re Giosafat, che noi non sappiamo che fare, e quindi guardare a Lui per avere l’aiuto che ci serve.
Posti di fronte a questa situazione critica dunque, l’unica cosa che ogni credente dovrebbe fare e cercare il Signore e implorare il Suo aiuto;
attraverso la preghiera il nostro grido giunge a Dio, perché quando riconosciamo la poca forza a nostra disposizione, ammettiamo che ogni nostra abilità è poca cosa di fronte a situazioni più grandi di noi, confessiamo la nostra incapacità a risolverle e quindi dichiariamo che soltanto Dio può agire per la risoluzione del nostro problema.
A quel punto Egli opererà in nostro favore, accordandoci quanto chiediamo, così come a re Giosafat accordò la vittoria.
Ora cari fratelli in Cristo, impariamo a tenere fisso il nostro sguardo sul Signore e non sul problema chi ci angustia;
dobbiamo volgere lo sguardo verso Il Signore e non sull'uomo;
la fede del credente si concreta proprio in questo: nell’affidarsi a Dio completamente, nel mettere la nostra vita nelle sue mani, certi del suo intervento.
Impariamo dunque a dire come il profeta Michea (7:7): “io volgerò lo sguardo verso il Signore, spererò nell’Iddio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà” AMEN