Rialzare chi cade

E' possibile ascoltare la meditazione direttamente da questi link:

https://youtu.be/o_L1nHCCuxI

https://rumble.com/vf10mj-rialzare-chi-cade.html

 

Testo: Galati 6:1-10

 

Cari fratelli in Cristo, molto spesso vi è una sostanziale differenza tra ciò che il Signore vuole che noi realizziamo nella nostra vita di credenti per compiacerlo, e ciò che invece pensiamo di dover fare noi per compiacere Lui.

Questa differenza, che si dimostra essere una vera e propria “contraddizione”, appare tanto più evidente in un testo come quello proposto per la meditazione di oggi.

Il Signore, infatti, ci chiede di tenere un determinato comportamento, sia nei suoi confronti, sia nei confronti del nostro prossimo;

così quando qualcuno pecca contro Dio o contro di noi, se questo suo peccare è da noi rilevato, è nostro dovere di riprendere colui che pecca, così come ci insegna l’Apostolo Paolo: “Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine”, ossia quando un fratello sbaglia è dovere del fratello di correggerlo, ma questi lo deve fare sempre con amore, e mai con un senso di superiorità.

Infatti, sempre Paolo, ci mette in guardia contro il pericolo di sentirci superiori in giustizia ad un nostro fratello, e per questo motivo l’Apostolo ci invita a fare prima di tutto un esame del nostro comportamento: “ciascuno esamini invece l'opera propria; così avrà modo di vantarsi in rapporto a se stesso e non perché si paragona agli altri”. 

Ecco che la contraddizione emerge ogniqualvolta noi pretendiamo di giudicare, nel senso di “condannare” il fratello, colpevole di aver mancato nei confronti della Parola di Dio, sostituendoci a Dio stesso, cui solo spetta il Giudizio, invece Dio ci chiede piuttosto di correggere il fratello affinché sia recuperato all’opera di Dio. Così, al tempo di Gesù, le autorità religiose insistevano sulla lapidazione della donna colta in flagrante adulterio (Giovanni 8:4) ma lui ripose loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”.

Il Signore, infatti, non ci chiede di condannare in sua vece chi sbaglia, bensì di reintegrare i “figli prodighi”, e questo non soltanto perché solo Dio possiede la perfetta combinazione tra conoscenza, santità e compassione, e può giudicare il cuore umano senza possibilità di errore, ma proprio perché il suo scopo principale è sempre il “recupero” del peccatore, e soltanto in estrema ratio ci sarà la condanna, nel Giudizio Finale, di chi non ha accettato di ritornare a Dio.

Perché allora noi uomini abbiamo travisato quello che è il vero obiettivo degli insegnamenti di Dio?

Perché di fronte ai posseduti Gesù compiva un’opera di liberazione dai demoni per restituire un figlio a Dio, mentre la Chiesa nel corso dei secoli ha abbandonato la pratica dell’esorcismo per istituirne una davvero diabolica quale la cd “santa inquisizione” che di santo non aveva in realtà nulla e non tendeva a recuperare i peccatori quanto a mandarli al rogo?

Il tutto veniva fatto nel nome di Dio, ma in realtà era opera del maligno, così è quando noi condanniamo un fratello che pecca per il suo peccato invece di aiutarlo a rialzarsi per riportalo sulla retta via del Signore;

noi così facendo non stiamo adempiendo alla volontà di Dio, ma al contrario stiamo aiutando Satana a riempire gli inferi!

Questo è ciò che significano le parole di Paolo quando ci dice che: “Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna”.

E’ necessario che ciascun credente, ciascuno di noi, comprendiamo quale sia il vero progetto di Dio che sta dietro il suo messaggio di perdono dei peccati e di grazia data ai peccatori che si convertono dalla via del male: Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità, quindi cari fratelli in Cristo impariamo a comportarci secondo misericordia di fronte ad un peccatore riprendendolo con amore per aiutarlo a ritrovare la via del Signore, insegnandogli quale sia la volontà di Dio e come attenerci ad essa, senza prevaricare e sostituirci a Lui. AMEN