Riflessione su: "Il paradiso è così reale", di Choo Cham Thomas *

La Bibbia si presta ad almeno due chiavi di lettura: la prima, quella più antica, prevalente fin verso la metà del secolo scorso, la chiamerei “della porta stretta”, e la seconda più recente, la chiamerei “dell'amore universale”, diffusa ai nostri giorni.

La prima, come dicevo, è stata molto popolare in passato, quando i paesi erano retti da monarchie assolute e governi poco democratici, quando la religione era usata come strumento di controllo e repressione. La Chiesa Cattolica Romana (CCR), ad esempio, ha fatto ampio uso del potere della religione per controllare i popoli, attraverso la minaccia dell'inferno e quindi con la teologia della salvezza per opere. Poiché, di fatto, ben pochi erano in grado di rispettare i dettati biblici, l'inferno era destinato ad ingoiare molti, e contro questa terribile minaccia la CCR si è inventata il purgatorio e le indulgenze, per cui soltanto la CCR aveva mezzi e poteri per salvare gli uomini dall'inferno.

La seconda chiave di lettura si è diffusa quando la democrazia si è affermata come sistema di governo delle società civili. Venuti meno i re, caduti i dittatori, ecco che anche la religione doveva offrire qualcosa di nuovo agli uomini, e un “dio severo e castigatore” non andava più bene, serviva un “dio amorevole” che perdonasse e amasse ogni uomo; così se in passato nelle chiese era spesso citato il versetto: “Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa”(Mt 7:13), adesso è molto più quotato il versetto “...Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”(Gv 3:16).

La Riforma Protestante per prima ha riscoperto la salvezza per grazia mediante la fede, che non è opera umana, bensì un dono di Dio, e da qui ci ha fatto conoscere un dio d'amore che ama i suoi figli, piuttosto di un dio castigatore che punisce i ribelli...

Il libro “Il paradiso è così reale”, si situa nel filone della “porta stretta”, e per questo motivo è in controtendenza rispetto “all'amore universale”, che oggi propongono molte Chiese cd “storiche”, sempre in cerca di facili consensi nella società civile.

Bisogna però dire che le due chiavi di lettura non sono in contrapposizione, né tanto meno in competizione, ma sono semmai complementari, e comunque entrambe presenti nella Bibbia.

La lettura dell'amore universale nel messaggio cristiano avrebbe dovuto precedere la lettura della porta stretta, se così non è avvenuto, è stato soltanto perché al cristianesimo (una volta asservito al potere temporale di Costantino), era molto più utile la seconda rispetto alla prima, perché, come ho detto, essa si presta bene a controllare i popoli, rispetto all'amore universale, che presuppone invece una libertà individuale (libertà nella responsabilità), che non piace proprio ai governi assoluti.

Tuttavia, entrambe le letture sono corrette, e vanno inquadrate nella giusta prospettiva. La prima chiave interpretativa, l'amore universale di Dio, è indubbiamente la visione del tempo presente, più che del passato, perché noi, da quando Gesù Cristo è morto in croce per la nostra salvezza, viviamo nel tempo della grazia, il tempo del perdono di Dio, il tempo della salvezza universale e gratuita per tutti gli uomini e le donne che per mezzo del sacrificio di Cristo sono state perdonate, però, a condizione che ci sia la fede nel Signore. La grazia ci precede, ci circonda, ci travolge, ci sommerge, però noi dobbiamo accettarla, accettando Gesù Cristo, non a parole, ma conformando i nostri cuori, e quindi la nostra vita a lui.

La grazia senza la fede è inefficace, questo è detto chiaramente nella Bibbia; avere fede non significa dire: “Signore, Signore...!”, ma mettere Cristo al primo posto nella nostra vita, amarlo sopra tutto il resto e mettere la nostra vita al servizio di Cristo! Non sono cose da poco queste, e tanto meno sono facili da realizzare.

Il libro di Cho Cham, allora che valore ha? Esso è sia una testimonianza di fede, molto forte e sotto certi punti di vista persino sconvolgente, perché qui si parla di visioni di Dio, in un tempo in cui queste non sono certo la norma, ma esso è anche un forte monito, un richiamo, direi quasi una specie di “termometro” per misurare la nostra conformità al volere di Dio.

Certo di fronte a un libro come questo si possono avere due diversi atteggiamenti, anzi tre:

Il primo è di netto rifiuto: "sono tutte storie inventate, fantasie prive di ogni fondamento, ossia l'autrice è una dei tanti fantomatici _falsi profeti_ che hanno scritto un sacco di sciocchezze soltanto per fare soldi";

Il secondo è di forte shock, e quindi di un rifiuto inconscio del libro; “anche se vi sono citati passi biblici, non ci credo, perché il dio che conosco io, è un dio d'amore che mi perdona, e non certo un dio che mi vuole mandare all'inferno, perché sono convinto che se sono buono andrò in paradiso comunque, anche se ho peccato e magari anche se non ho creduto in Dio...”.

Il terzo è un sincero richiamo della coscienza; "più sono stato shoccato da questo libro, più ho bisogno di rivedere il mio personale rapporto con Dio per adeguare la mia vita al suo volere!"

Il libro “Il paradiso è così reale” non contiene nulla di nuovo o diverso rispetto alla Bibbia. Non contraddice la Bibbia in nessun modo, anche se parla di cose celesti, nella Bibbia soltanto accennate, non fa che fornire descrizioni e puntualizzazioni, non essenziali per la fede, che sono tuttavia utili per invogliare a fare la volontà di Dio, vuoi per evitare l'inferno, vuoi per entrare in paradiso, o più giustamente, per compiacere Dio che ci ha creati, cosa che purtroppo la maggior parte dei cd cristiani oggi sembra essersi dimenticato.

Ecco che proprio oggi in piena epoca dell'amore universale, della grazia infinita e bontà di Dio per tutta l'umanità, questo libro vuole ricordare l'importanza di non dimenticare la “porta stretta”, vuole ricordarci le parole di Paolo “...non fate della libertà un'occasione per vivere secondo la carne...” (Ga 5:13).

Il tempo del Giudizio si avvicina?

Il libro ci dice di sì; ma a dirci di sì è la stessa Bibbia, che ci annuncia l'imminente ritorno di Cristo ancora dopo 2000 anni. Questo però non importa se non all'ultima generazione, perché chi lascerà questa vita prima d'aver raccolto la grazia di Dio, per lui non ci sarà più una seconda occasione, un “purgatorio cattolico” o delle indulgenze con cui rimediare!

Il tempo della grazia è qui e ora, poi sarà troppo tardi, sia che il Giudizio arrivi domani, sia che arrivi fra migliaia di anni, per noi che viviamo oggi sarà indifferente, perché questa è l'unica occasione che ci è concessa da Dio.

Dio allora ha veramente parlato a Choo Thomas in visione? Lei è' veramente una moderna profetessa di Dio?

Ognuno è libero di crederlo o meno, assumendosene la responsabilità; sapendo tuttavia che ciò che è detto è in conformità con la volontà di Dio contenuta nella Bibbia, anche se molte cose non ci piacciono, sono le stesse cose che non ci piacciono nella Bibbia (ogni lettore avrà scoperto le sue, ovvero le sue personali mancanze).

I profeti sono spesso inascoltati, è successo così in passato: “Guai a voi, perché costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li uccisero” (Lu 11:47), cosa c'è di diverso oggi? Nulla, non c'è nulla di nuovo sotto il sole!

Concludo con una riflessione che faccio spesso quando incontro una persona che non crede all'esistenza di Dio, né di un paradiso, né di un inferno, né di una vita dopo la morte; io gli dico semplicemente: “Amico mio, se hai ragione tu, io avrò sacrificato inutilmente la mia vita per un dio che non c'è, però, né tu, né io, lo verremo mai a sapere, perché non essendoci nulla dopo la morte, noi dopo non ci rivedremo più. Tu avrai goduto di questa breve vita terrena e io no, ma quando né tu, né io, ci saremo più, nessuno si ricorderà di chi ha goduto e di chi no.

Se però ho ragione io, un giorno noi due ci rivedremo, e allora ci sarà Dio che, per aver creduto in lui e averlo servito, mi accoglierà nel suo regno di pace, dove per l'eternità io godrò di tutto quello che non ho goduto per una manciata di anni terreni, ma tu, amico mio, oltre a sapere che hai perso la tua scommessa con la vita, avrai davanti un'eternità di castigo. Vedi chi di noi due ci rimette di più, e soprattutto chi di noi due rischia di più, poi scegli tu cosa vuoi fare!”

(*) Choo Cham Thomas, è una scrittrice coreana-americana che nel suo libro racconta la storia personale e impressionante del suo incontro con il Cristo vivente; vi racconta la sua visita all’inferno e di come sia stata più volte condotta dal Signore in Paradiso. Il suo libro è diventato in poco tempo un bestseller internazionale.