Sempre grati a Dio

Sermone: Sempre grati a Dio

 

Testo: Salmo 103

 

Qual è il nostro atteggiamento verso Dio? Siamo sempre grati a Lui per tutte le sue benedizioni, per il suo amore infinito, per la sua guida sempre presente nella nostra vita di credenti?

Se così fosse noi avremmo sempre una vita piena di gioia e in perfetta comunione con Lui; purtroppo, questo non avviene sempre, perché il peccato turba la nostra esistenza molto  più spesso di quando noi vorremmo e questo spezza la nostra comunione col Signore, lasciandoci in uno stato di frustrazione o anche di dolore, fino ad arrivare, talvolta, a perdere la nostra fede nel Signore e mettere in discussione il suo ruolo nella nostra vita.

Anche se abbiamo ricevuto molto dal Signore durante il corso delle nostra vita, questo non ci preserva dal dubitare, dal voltargli le spalle, dal cedere alle insidie del nemico che sa quali sono i nostri punti deboli e per questo ci tenta con la sua arte dell’inganno.

In questo Salmo però ci è mostrato come possiamo superare il nostro atteggiamento di ingratitudine verso il Signore in un modo molto semplice, ossia: “coltivando uno spirito di gratitudine e ringraziamento verso di Lui”.

Nel Salmo è detto: “Benedici, anima mia il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici”.

La gratitudine e il ringraziamento vanno sempre di pari passo; se noi siamo grati verso il Signore per quanto Lui ha operato nei nostri confronti, non potremo fare a meno di ringraziarlo continuamente!

Ricordarci di qualcosa serve a non dimenticare mai quella cosa, e se quella cosa è una grande benedizione di Dio, tenerla a mente, ossia averla nel nostro cuore, ci consentirà di ringraziarlo costantemente; questo è il principio dell’adorazione che noi dobbiamo verso Dio.

Viceversa, dimenticarci di qualcosa significa non attribuire alla stessa un valore per noi, quindi quando ci dimentichiamo delle benedizioni che Dio ha compiuto in nostro favore, presto diventiamo ingrati e subito dopo voltiamo le spalle al Signore.

Il salmo proposto oggi ci esorta fare tre cose che possono aiutarci ad essere sempre grati a Dio.

 

La prima è pensare a ciò che Dio ci ha dato: il Suo Figliolo, il Suo perdono, la redenzione, il Suo amore, la Sua pace, la guarigione dell'anima, la Sua protezione. “Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni; egli sazia di beni la tua esistenza” (3-5).

 

La seconda è pensare a ciò che Dio non ci ha dato, ovvero la sofferenza per i nostri peccati (8-12). “Il Signore è pietoso e clemente, lento all'ira e ricco di bontà. Egli non contesta in eterno, né serba la sua ira per sempre. Egli non ci tratta secondo i nostri peccati, e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così è grande la sua bontà verso quelli che lo temono. Come è lontano l'oriente dall'occidente, così ha egli allontanato da noi le nostre colpe”.

 

La terza è pensare a ciò che Dio ci sta ancora dando: “La bontà del Signore è senza fine per quelli che lo temono” (17).

 

Allora cari fratelli in Cristo, facciamo nostre le prime parole pronunciate dal salmista: “Benedici, anima mia, il Signore; e tutto quello ch'è in me, benedica il suo santo nome”  e impariamo a rendere grazie al Signore ogni giorno della nostra vita. AMEN