Senti Dio parlare al tuo cuore?

Testo: Esodo 33:12-14

 

Gli israeliti erano ormai “egiziani d’adozione” da quattrocento anni; quando un popolo ha vissuto così a lungo in un paese straniero, è diventato quasi normale considerarlo la propria seconda patria, per quanto inospitale essa fosse, giacché se Giacobbe i suoi figli erano scesi in Egitto da ospiti graditi, poiché allora Giuseppe era il governatore d’Egitto, con il passare del tempo la condizione dei loro discendenti aveva subito un progressivo deterioramento, fino a diventare schiavi degli egiziani stessi. Tuttavia, nonostante questa nuova condizione non idilliaca, l’Egitto dava loro da mangiare e quindi era subentrata la rassegnazione, almeno fino a quando il Signore non decide che è ora di liberare il suo popolo e per farlo si rivolge a Mosè, un israelita che però era stato cresciuto alla corte del faraone.

Mosè non conosceva veramente il Signore, il dio dei suoi antenati, quindi quando questi gli parlò per invitarlo a mettersi alla guida del suo popolo, Mosè dapprima rimase titubante e rispose: “Vedi, tu mi dici: "Fa' salire questo popolo!" Però non mi fai conoscere chi manderai con me”; Mosè era insicuro di ciò che doveva fare, quindi si rivolse al Signore per chiedere consiglio: “…ti prego, fammi conoscere le tue vie, affinché io ti conosca e possa trovare grazia agli occhi tuoi…”.

Nelle parole di Mosè c’è una grande lezione da scoprire; lui doveva guidare un popolo ma fino a quando non aveva udito con certezza la voce di Dio, che cosa mai avrebbe potuto dire ad un popolo che fosse degna di attenzione?

Forse che il Signore non poteva usare della sua intelligenza, della sua forza e del suo prestigio, visto che dopo tutto Mosè era cresciuto alla corte del faraone?

In effetti Dio avrebbe potuto farlo, ma non lo fece fino a che i suoi pensieri e i suoi desideri non furono sottomessi a Lui;

solo quando Mosè si sottomise al Signore con tutto sé stesso, il Signore parlò attraverso Mosè e gli diede la forza che elevò il suo prestigio presso il popolo che doveva condurre.

Anche oggi il Signore affida la guida del suo popolo, delle sue chiese, a uomini e donne che, come Mosè, sono state chiamati a svolgere questa missione, ma non sempre coloro che sono stati chiamati a questo compito hanno l’umiltà di consultare il Signore prima di farlo e quindi i risultati della loro opera sono evidenti nelle chiese vuote, nelle persone che vagano senza punti di riferimento per arrivare fino al cd “sbattezzo”, quando persone deluse dalle chiese le abbandonano sbattendo la porta!

La causa di tutto ciò consiste nel voler parlare prima di essersi consultati con il Signore e aver appreso la risposta dalla Sua Parola.

Oggi gli uomini e le donne del nostro tempo non sono molto dissimili dagli ebrei che Mosè condusse fuori dall’Egitto; allora gli israeliti ogni qualvolta, nel deserto, si presentava un problema, volevano ritornare, per poche che fossero, alle certezze dell'Egitto. Oggi i fedeli quando non trovano soluzioni nell’opera delle chiese, preferiscono starsene nel mondo, sia pure con tutte le sue criticità!

Oggi chi è chiamato dal Signore per guidare il suo popolo deve imparare prima di tutto ad essere guidato unicamente dal Signore; se ogni credente deve imparare a mettere la sua vita nelle mani di Dio, tanto più lo devono fare le guide chiamate a guidare il popolo di Dio!

Solanto quando si impara a conoscere il Signore in modo profondo e intimo, quando i momenti si faranno duri e le persone cercheranno l’aiuto del Signore attraverso l’opera delle chiese, le guide saranno in grado di dare loro risposte giuste, quelle che vengono da Dio, e questo eviterà che le persone che si sono affacciate alla ricerca di Dio, non avendolo trovato, si ritraggano e ritornino indietro, in luoghi a loro familiari che li facciano sentire a proprio agio, come cercavano di fare gli israeliti quando vollero tornare in Egitto.

Quando durante la pandemia le persone hanno trovato le chiese chiuse perché i preti e i pastori non hanno ascoltato il Signore, bensì il mondo, chiudendo le chiese per la paura, i credenti hanno perso fiducia, in loro ma prima di tutto nel Signore, che non era in grado di proteggerli dalla pandemia, quindi si sono ritirati nelle loro case, prigionieri della paura. Solo poche guide hanno ascoltato la parola di Dio che diceva loro di tenere le chiese aperte e di accogliere il popolo di Dio, poiché il Male non avrebbe potuto prevalere, perché come sappiamo il diavolo è anche il “padre della menzogna”, come fu la sua grande menzogna quella della pandemia covid!

Ecco che quando la gente vuole regredire ai vecchi modi di fare è perché non conosce abbastanza il Signore e molto spesso questo accade perché chi doveva aiutarli a conoscerlo, non sono stati in grado di farlo perché loro stessi non condividevano con Lui la profonda conoscenza.

La prova della vera guida spirituale si può dedurre dalla capacità di udire la voce di Dio e insegnare agli altri ad amarlo, a discernere la volontà e a camminare secondo essa! AMEN