Servire Dio
E' possibile ascoltare la meditazione direttamente da questo link:
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Testo: Efesini 2:8-10
Cari fratelli in Cristo, capita troppo spesso, anche a coloro che si dichiarano credenti, di concepire la fede in Dio soltanto come una sorta di “dichiarazione” con la quale si riconosce che Dio esiste e che in qualche modo dipendiamo da Lui, sia per averci creati, sia per averci salvati per mezzo di Gesù Cristo.
Questo modo “riduttivo” di concepire il nostro rapporto con Dio, purtroppo ci priva dell’autentica comunione con Lui, quella che ogni credente dovrebbe avere.
Per fare un esempio che sia comprensibile a tutti, il suddetto modo di vedere Dio si può paragonare a quello che intercorre tra due persone, amici, vicini di casa o colleghi di lavoro, che condividono parte del loro tempo insieme per una serie di motivi o obblighi, ma che adempiuti gli stessi, rimangono in sostanza due estranei, ognuno dei quali ha una propria vita separata e distinta dall’altro.
Invece, il nostro rapporto con Dio come credenti è ben paragonabile a quello che intercorre tra due famigliari, padre, figlio, madre figlia, moglie marito, che si fonda su legami molto più intimi, solidi e profondi, che se in vero prevedono anche dei momenti nei quali ognuno di loro ha un suo spazio individuale, però alla fine della giornata tutti si ritrovano attorno alla stessa tavola e sotto lo stesso tetto, avendo deciso di condividere la propria vita.
La Scrittura, e in questo caso l’Apostolo Paolo, ci fa ben comprendere come il nostro rapporto con Dio sia di tipo “famigliare”, ossia intimo e profondo perché legato da vincoli di sangue, quello versato da Gesù Cristo per noi, e da comunanza di intenti, ossia la condivisione della vita eterna nei cieli.
Dio Padre ha per noi un amore viscerale e allo stesso tempo paterno, al punto di prendersi cura di tutti noi che non lo abbiamo rigettato come Padre, e ci guida ed esorta affinché ognuno di noi contribuisca al mantenimento della nostra comune famiglia.
Questo ha una conseguenza molto importante, che però sfugge a coloro che hanno una visione “riduttiva” del rapporto con Dio, i quali, non ritenendosi sotto la costante guida di Dio, pensano di poter fare da soli secondo il loro intendimento, come pensò già a sua tempo Adamo, quando ribellandosi a Dio volle prendere per sé la conoscenza del bene e del male.
Chi invece ha un’intima relazione col Padre per mezzo del Figlio, è pienamente consapevole e pronto ad accettare la sapiente guida dello Spirito Santo, che ci indica di volta in volta la missione cui ciascuno di noi è stato destinato e ci guida altresì a adempierla secondo la volontà di Dio.
Dio ha un piano per la nostra vita ancora prima che noi veniamo la mondo; per ciascuno di noi, poiché Egli ci conosce uno per uno, e in base alla sua conoscenza di noi, destina ciascuno di noi ad una specifica missione, così com’è scritto: “…essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo”.
Dio Padre desidera che ognuno dei suoi figlioli sia guidato a un obiettivo ben definito secondo la Sua volontà, e per questo motivo è fondamentale agire sempre secondo il Suo piano per la nostra vita.
Paolo scrive ancora: “Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo” (Filippesi 2:13).
A tutti coloro che accettano il volere di Dio e vi si conformano con spirito d’amore e di condivisione, Egli porrà dei desideri nel loro cuore che lo guideranno a compiere la Sua volontà.
Contrariamente a ciò che taluni pensano, Dio non ci chiama a fare ciò che noi pensiamo di saper fare, bensì a porre in atto ciò che Lui ha predestinato noi facessimo in base al Suo piano, dandoci per questo tutto il necessario supporto: “Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, ...” (Efesini 3:20).
Allora cari fratelli in Cristo, ascoltiamo e seguiamo con piena fiducia le Sue direttive e ogni cosa sarà possibile;
quando il servizio al Signore è faticoso, attingiamo dalla Sua potenza, così come ci incoraggia ancora l'apostolo Paolo, che scrive: “A questo fine mi affatico, combattendo con la sua forza, che agisce in me con potenza” (Colossesi 1:29), poiché per avere successo nella nostra missione questa forza è a nostra disposizione anche oggi in modo che noi possiamo sempre servire Dio fedelmente. AMEN