Spera in Dio
Testi: Salmo 27:1; Salmo 42: 1-5.
Nel corso della nostra vita ci sono momenti in cui davvero non sappiamo dove “sbattere la testa”, momenti dove sconforto e disperazione prendono il sopravvento su di noi; chi non si è mai trovato almeno una volta in una simile situazione? Tutti ci siamo passati, e per esperienza sappiamo che questi momenti sono terribili e causano delle profonde ferite che spesso lasciano delle vistose cicatrici, tuttavia, quello che più ci abbatte nel frangente, è la mancanza di visione di una via di uscita.
Di fronte a questi accadimenti le reazioni umane possono essere le più diverse:
chi si lascia andare perché ormai è finita e arriva fino al suicidio;
chi cerca di reagire con forza e lotta fino alla fine fidando soltanto sulle proprie forze;
chi cerca disperatamente l’aiuto di altri uomini, che però il più delle volte non possono o non vogliono dare;
chi si rassegna al destino avverso e accetta ogni peso che lo sta schiacciando con fatalistica rassegnazione;
chi continua ad andare avanti fidando in un nuovo cambiamento del destino, da avverso in benevolo (à da passà a nuttata, diceva De Filippo in una sua commedia!).
Tra tutti questi comportamenti però, ne manca uno che invece dovrebbe essere la via maestra per ogni uomo che si trova ad attraversare il deserto della disperazione e a guadare il fiume della prova, ossia la strada imboccata soltanto da coloro che confidano in Dio e si mettono nelle sue mani ogniqualvolta devono affrontare una situazione difficile, o anche solo in vista di una possibile avversità.
Se infatti è vero che al credente, come al non credente, non sono risparmiate prove, dolori, situazioni difficili e quant’altro la vita ci offre, diverso è il modo di affrontarle, e questo non è un’invenzione o una scelta del credente, bensì un preciso ordine, o prescrizione di Dio, che ci chiede, per non dire che “ci impone” di comportarci in un preciso modo quando ci troviamo in una di queste situazioni.
Il re Davide, l’autore del Salmo 27 durante la sua lunga vita, specialmente dal momento in cui è stato unto re d’Israele, fino alla sua reale salita al trono, di situazioni difficili ne ha dovuto affrontare davvero tante;
pensare che il Signore gliele avrebbe potute risparmiare in quanto suo Unto (ricordo che Gesù stesso è definito come Figlio di Davide, in quanto suo discendente), sarebbe come pensare che ogni credente dovrebbe essere immune da prove dolorose, invece queste prove ci sono concesse da Dio proprio per dimostrare quanta fiducia noi riponiamo in Lui per affrontare la nostra vita.
Di fronte alle tante situazione difficili Davide non perse mai la sua fede nel Signore; sì, lui ha avuto paura come tutti noi, ha sofferto come e più di noi, ha combattuto strenuamente per adempiere il volere di Dio, anche quando forse avrebbe preferito trovare soluzioni più facili e comode, però non ha mai distolto lo sguardo della fede dal Signore. Quanto la paura e la disperazione lo prendevano di mira, ecco che lui affermava con forza la sua fede nel Signore: “Il Signore è la mia luce e la mia salvezza; Il Signore di chi temerò? è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?”
E noi? Noi credenti discepoli del nostro Signore Gesù Cristo come ci comporteremo?
Anche per noi non c’è che un modo possibile per affrontare le situazioni critiche della vita: da quelle più banali a quelle più tragiche, l’unica via sicura è quella di metterci nelle mani di Dio attraverso la preghiera!
Così se ci sono dei momenti in cui lo scoraggiamento imperversa e il malessere sale impetuoso, in cui tutto è buio e i raggi del sole sembrano non penetrare in nessun modo, in quei momenti noi sappiamo che c'è sempre qualcuno che veglia su di noi, che ci osserva, che scruta il nostro animo e ci comprende: il Signore.
Il Signore conosce i sentimenti del cuore di ciascuno di noi e interpreta alla perfezione i nostri pensieri e per questo invita ciascuno di noi a rivolgersi a Lui, poiché Lui è il nostro personale Salvatore.
Nessuno si deve sentire escluso dalla grazia di Dio; dobbiamo sempre essere coscienti che in qualsiasi momento Dio è pronto ad accoglierci. La nostra fonte di salvezza deve essere soltanto il Signore. L'unico aiuto, nei momenti più tristi della nostra vita, può derivare soltanto da Dio.
Il Signore è la nostra salvezza, la nostra speranza!
Per questo come il Salmista possiamo anche noi dire con piena fiducia: “Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio”
Perciò cari fratelli in Cristo, anche e soprattutto nei momenti più bui e difficili della nostra vita, non confidiamo negli uomini, nelle risorse umane, ma speriamo soltanto nel nostro Dio.
Il Signore si prenderà cura di ciascuno di noi, opererà in nostro favore e non saremo mai delusi da Lui, perché Dio è fedele e ogni sua promessa è da Lui sempre adempiuta. AMEN