Ti sia fatto come hai creduto
Testo: Matteo 8:5-13
Cari fratelli in Cristo, il racconto del servo del Centurione guarito da Gesù su sua richiesta, ci presenta alcuni aspetti interessanti su cui riflettere.
Il primo aspetto riguarda il fatto che un Centurione romano, quindi pagano, si rivolga a Gesù per chiedere la guarigione di un suo servo; qui molto spesso noi tendiamo a sottolineare il fatto che un pagano si rivolga ad un ebreo, perché ricordiamolo che Gesù non era un cristiano, allora il cristianesimo non esisteva ancora, ma esisteva una religione ebraica e una che noi definiamo pagana, perché nell'Impero Romano si veneravano le molte divinità dei diversi popoli. Il Centurione in questo caso ha saputo che Gesù ha il dono di guarire i malati e quindi chiede a lui di intervenire a favore del suo servo; non si pone il problema di che dio venerasse Gesù e di che dio venerasse lui, ma semplicemente vede che Gesù ha questo dono, avendo visto altre guarigioni operate da Gesù, e quindi "ha fiducia in lui" e gli chiede di guarire anche il suo servo, senza preoccuparsi degli aspetti di culto. Potremmo dire che il Centurione "vede e quindi crede" nel potere di Gesù!
Gesù però usa questo episodio per far notare come un pagano, ossia una persona che non ha mai conosciuto il Dio d'Israele, riponga in lui la sua fiducia, ossia la riponga in Gesù Cristo il figlio di tale Dio, mentre proprio gli israeliti, il popolo eletto da Yhwh non crede in Gesù e quindi non crede neppure in Dio che lo ha mandato, così Gesù dichiara: "…Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato una fede così grande! E io vi dico che molti verranno da Oriente e da Occidente e si metteranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori", parole dure, ma che di fatto anticipano quello che poi succedere nei secoli a venire, dove le genti di ogni nazione e razza accetteranno Gesù Cristo come loro salvatore, laddove gli israeliti lo hanno rigettato.
Il secondo aspetto tocca ancora il Centurione, in particolare la reazione di meraviglia che Gesù ha nei confronti della sua risposta, ossia Gesù non si aspettava una tale fede da parte di un estraneo al popolo d'Israele, ma quello che lo sorprende maggiormente è la spiegazione che il Centurione da, ossia per il Centurione è del tutto normale che Gesù sia, diremmo noi "un uomo di Dio", ma per lui, pagano, Gesù era una vera e propria divinità, come erano viste nei diversi culti pagani (greco-romani), dove gli dèi erano figure in carne e ossa che vivono e operano in mezzo agli uomini, come succedeva ai cd "semi-dei" ossia uomini nati dal rapporto tra una delle divinità e un essere umano, esseri che pur non essendo vere e proprie divinità avevano però dei poteri, o delle capacità "sovrumane" che gli permettevano di fare cose che agli uomini non era consentito. E' evidente che quando il Centurione si rapporta a Gesù, lo fa come rivolgendosi ad uno di loro, che dipendendo da una divinità celeste, ha comunque l'autorità di fare ciò per cui è stato destinato, esattamente come il Centurione ha l'autorità di far fare ai suoi soldati sottoposti quello per cui lui è stato messo al comando.
Per il Centurione tutto questo è così ovvio che non mette minimamente in discussione la figura di Gesù, contrariamente agli israeliti che contestando la divinità di Gesù non credono nemmeno di fronte alle sue opere.
Questa difficoltà di accettare che Dio possa essere presente anche "fisicamente" in mezzo agli uomini da parte degli israeliti del tempo di Gesù, difficoltà che poi sarà trasmessa anche al cristianesimo, laddove si tende sempre a dubitare delle cd "apparizioni" celesti, non era presente ai tempi dell'antico Israele, dove Dio (o i suoi inviati angeli) visitava regolarmente il suo popolo (vedasi Esodo 24:9-11) mentre tra i cd pagani, come per il Centurione, era cosa molto più normale che gli dèi visitassero personalmente gli umani.
Gesù è stato una divinità in carne ed ossa che ha vissuto per un tempo in mezzo agli uomini, ma ormai per gli israeliti era difficile accettarlo e quindi lo hanno rigettato, mentre il Centurione lo ha accolto senza problemi, perché la sua fede era molto più concreta.
Ora noi cari fratelli in Cristo, non possiamo sempre avere la presenza fisica di Gesù in mezzo a noi, e tuttavia Lui ci invita a comportarci come se lui ci fosse fisicamente e credere in lui in tal modo, come se quando preghiamo lo facciamo in sua presenza, così ogniqualvolta lo preghiamo di intervenire in nostro aiuto con vera fede, lui dice anche a noi: " ti sia fatto come hai creduto". AMEN
