Un segno

Testi: Marco 8:10-13


Al tempo di Gesù, i Farisei erano uno dei più influenti gruppi religiosi della comunità ebraica; in Italia oggi li potremmo paragonare alla principale “corrente” della Chiesa Cattolica, quella che maggiormente detiene il potere decisionale. Come tale, i Farisei erano anche quelli che più avevano da perdere se qualcuno che non apparteneva al loro ambito (in questo caso Gesù di Nazareth), proponeva qualcosa che anche solo poteva mettere in discussione il loro potere (temporale).

Ovviamente i Vangeli pongono l’accento sul fatto che costoro non credessero alla predicazione di Gesù, e questo nonostante i molti segni (miracoli) da lui compiuti davanti al popolo per accreditare il suo ruolo di Messiah d’Israele e figlio di Dio.

Se noi però leggiamo tra le righe delle testimonianze riportate da Marco, possiamo ben vedere che da parte dei Farisei e dei loro seguaci, mancava la volontà di credere in Gesù Cristo, e questo nonostante i segni compiuti da Gesù.

Dalla testimonianza dell’Evangelista appare chiaro che Gesù stesso è molto contrariato dalla loro ennesima richiesta di un segno. In quel momento sembra pensare: “di segni ne avete avuti fin troppi, ma tanto non volete credere!”, quindi Gesù si arrabbia e risponde: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: nessun segno sarà dato a questa generazione».

Questa la potremmo definire come la visione “politica” della missione di Gesù, un aspetto che solitamente ci tocca poco come credenti, che non amiamo entrare nella diatriba di potere del suo tempo; tuttavia, rimane per noi valido il messaggio che è contenuto in questo e in altri passi del Vangelo, laddove è posto in evidenza il rifiuto da parte degli uomini di accettare Gesù come Messiah, come Figlio di Dio, come Salvatore del Mondo e quindi come loro personale Salvatore!

Se dietro l’atteggiamento ostile degli uomini religiosi del tempo di Gesù, che non lo accettavano e quindi non credevano che Lui fosse il Messiah annunciato dai profeti per motivi di bieco interesse mondano, e quindi cercavano di metterlo alla prova con delle domande ambigue al solo fine di screditarlo e riscontrare delle contraddizioni, nondimeno Gesù è stato rigettato anche dalla maggior parte degli uomini del suo tempo; anche da quelli che non rivestivano posizioni di potere o che non avevano particolari interessi da difendere.

Gesù guariva i loro malati, scacciava demoni, dava da mangiare agli affamati, e le folle gli andavano dietro nella speranza di ottenere qualcosa, e tuttavia erano davvero pochi coloro che erano disposti a seguirlo; dodici apostoli, e poi un gruppo di altri seguaci, che però nel corso della missione, all’apparire delle prime difficoltà, si dileguano, dimenticandosi dei segni compiuti, perché anche davanti ai segni la loro fede era destinata a vacillare non appena le cose si mettevano male.

Gesù è morto in croce praticamente solo! Che cosa hanno prodotto quindi i suoi segni miracolosi? Che fine hanno fatto tutte le persone che lo avevano visto operare prodigi, quando si trattava di gridare liberate Gesù, anziché Barabba? Questo ce lo chiediamo con stupore rileggendo le parole scritte nella Bibbia, pensando che se noi fossimo stati là, avremmo agito ben diversamente.

Ma è davvero così? Purtroppo no, cari fratelli.

Purtroppo dobbiamo ammettere che oggi la situazione non è molto diversa; quante sono le persone che oggi accusano Dio delle malvagità che accadono nel mondo? Quanti sono le brave persone che guardano ai dolori del mondo attribuendoli alla mancanza dell’intervento di Dio, piuttosto che come conseguenza del peccato e della malvagità dell’uomo?

Sono molti; troppi! Tutti quelli che regolarmente corrono di qua e di là in qualche luogo dove si dice avvengano dei miracoli, e così facendo chiedono dei segni per poter credere che Dio agisca nella loro vita, come se Dio non fosse presente dappertutto con il Suo Santo Spirito, pronto ad ascoltare le preghiere di chi si rivolge a lui con cuore sincero.

Poi ci sono quelli che non credono che Dio esista veramente, e quelli che corrono al solo scopo di soddisfare i loro umani desideri, o solamente per curiosità.

Così come al tempo di Gesù le opere che Lui faceva erano date come segno della Sua Divinità, che però i suoi contemporanei non lo capirono, allo stesso modo avviene ai nostri giorni.

Oggi il Signore ci dice ancora che non ci sarà dato nessun segno, se non la Verità testimoniata nella Bibbia; l’unico strumento attraverso il quale Lui parla al nostro cuore, con ineffabili parole sussurrate dallo Spirito Santo. Sì, fratelli, noi oggi possiamo scoprire la Verità spirituali leggendo la Bibbia e così facendo, conoscere Cristo Gesù il Salvatore.

Ci è stato dato un unico segno che ha provato una volta per tutte la divinità di Cristo e l’amore di Dio per noi: la morte di Gesù Cristo sulla croce per la nostra salvezza e la conseguente risurrezione a gloria eterna, testimonianza per ogni uomo o donna che, senza pretendere ulteriori segni per credere, saprà mettersi totalmente nelle mani di Dio, affidando a Lui soltanto la propria vita. AMEN