Una sorte sicura

Testo: Salmo 37:1-9

 

Re Davide, l’autore di questo Salmo, non ebbe una vita facile; nonostante fosse stato scelto dal Signore quale re del suo popolo, prima che la promessa di Dio si adempisse appieno passarono molti anni, durante i quali Davide non ebbe una vita facile come ci si potrebbe aspettare sia quella di un re, e di un re benedetto dal Signore.

No, tutt’altro, in questo salmo Davide è turbato dal fatto che nonostante lui si mantenga fedele al Signore, vede che i malvagi prosperano mentre i buoni sono sottoposti alle ingiustizie dei primi, e questa è di certo una delle peggiori situazioni che si possano provare, ossia essere vittime dell’ingiustizia. Nonostante questo, però, Davide ci invita noi tutti a confidare sempre e lo stesso nel Signore, a fare il bene e praticare la giustizia nonostante tutto sembri andare contro coloro che si attengono alla parola di Dio.

Ci invita a non lasciarci vincere dall’ira, dalla rabbia, dall’invidia, dal desiderio di vendetta, perché sa che la vendetta appartiene a Dio solo, che la giustizia sarà resa agli assetati di giustizia, come ci confermerà poi il Signore Gesù Cristo;

ci invita a non invidiare chi prospera facendo il male perché il Signore alla fine sterminerà coloro che fanno il male, ma lo farà soltanto al tempo giusto, come ci conferma ancora il Signore Gesù Cristo con la ben nota parabola del grano e della zizania, che crescono insieme ma che alla fine, il primo è raccolto e conservato la seconda bruciata.

Il tutto lo possiamo sintetizzare nel versetto 5 del Salmo, che dice: “Riponi la tua sorte nel Signore; confida in lui, ed egli agirà”.

All’uomo è sì concesso di agire secondo la sua volontà (libero arbitrio), ossia decidere se “fare da solo”, oppure lasciarsi guidare dal Signore nella sua vita;

per questo riporre la sorte nel Signore significa anzitutto affidare a Cristo il destino eterno della nostra anima;

significa scegliere di credere in quel che Dio ha fatto per noi, invece di confidare nelle opere dell’uomo; significa riposare serenamente nella Sua sovranità in tutte le circostanze, anche quando subiamo eventi che sembrano danneggiarci;

significa continuare a fare la Sua volontà, lasciando che sia Lui a prendersi cura di noi, anche quando potremmo risolvere dei problemi da soli, con le nostre umane forze, ma in tal modo trascurando la Sua Parola.

In proverbi 3:5-6 è detto: “Confida nel Signore con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento; riconoscilo in tutte le tue vie ed Egli appianerà i tuoi sentieri”, e questa è una promessa di Dio che Lui non può non mantenere se noi per primi ci adeguiamo a lui per ogni cosa, se lo rendiamo partecipe di ogni nostra scelta, se condividiamo con Lui ogni nostro pensiero e azione.

Se ci siamo già affidati a Dio per qualcosa in passato, abbiamo sperimentato come la sua promessa sia veritiera, allora continuiamo fino alla fine a farlo;

non cadiamo nella tentazione di andare nella direzione opposta alla preghiera. Non decidiamo noi da soli cosa e come fare le cose, ma lasciamo Dio operare.

Qualcuno pensa che mettere la propria vita nelle mani del Signore equivalga a sprecarla, poiché i suoi precetti sono visti come altrettanti “impedimenti a fare quello che al mondo piace tanto”, ossia tutto ciò che è desiderio, trasgressione, potere, lussuria, egoismo, avidità etc. quindi per costoro seguire la via del Signore equivale a perdere le buone occasioni della vita, perché, non avendo conosciuto il Signore essi non sanno quale benedizione sia la comunione con Lui, poiché Dio arricchisce ogni giorno la vita dei suoi figli con le Sue grandi benedizioni, che soltanto coloro che si affidano totalmente a Lui possono conoscere.

Allora cari fratelli in Cristo, in chi, o in che cosa vogliamo rimettere la nostra sorte?

Rimettiamo con fiducia, sia il nostro destino eterno, sia la nostra sorte terrena, nelle mani del Signore, “confidiamo”, pienamente e profondamente, “in lui, ed egli agirà”. AMEN